Una vite nel cielo.

Turning Torso a Malmö

La torre progettata da Santiago Calatrava si torce per 190 metri verso l’alto. Un segno molto forte, dalla dichiarata origine scultorea, che connota il paesaggio dell’Øresund

Si staglia bianca all’orizzonte e con un potente slancio punta al cielo. La torre Turning Torso, nuova impresa di Santiago Calatrava, nasce dall’idea di realizzare un edificio partendo dalla scultura marmorea – Twisting Torso – firmata dallo stesso ingegnere spagnolo e che rappresenta il movimento di un corpo umano in torsione. L’area che la ospita è la regione svedese di Skåne, già nota per il suggestivo ponte che collega la Danimarca alla Svezia, con il magnifico scenario della costa prospiciente lo stretto di Øresund. Ed è appunto in occasione del concorso per la realizzazione del ponte – cui partecipa anche Calatrava – che si delinea la volontà di creare un elemento distintivo nel paesaggio paragonabile alle più ardite strutture del mondo. Al progettista iberico viene così affidata la realizzazione di una torre che, nel suo stile, possa conferire all’architettura un forte potere di comunicazione visivo.
Il nuovo edificio sorge nella Western Harbour a Malmö, una zona in espansione, già definita 'la città del domani', nella quale si sta cercando di ricucire il rapporto del centro urbano con il mare tramite la creazione di parchi costieri e in cui trovano posto attività terziarie, residenziali e le nuove sedi della Universitetsholmen, l’ateneo cittadino. Che Calatrava sia un virtuoso della tecnica costruttiva è acclarato, basti pensare a opere come l’auditorium di Santa Cruz de Tenerife, la Città della scienza di Valencia o gli innumerevoli ponti in Spagna, Francia, Svizzera, che trovano equilibri inaspettati e colpiscono l’immaginario collettivo. È fra i pochi progettisti che, sfruttando il suo talento, ha saputo dare continuità e futuro all’architettura, grazie alla ricerca e alla sperimentazione con le quali affronta occasioni di lavoro differenti tra loro. La singolare formazione di Calatrava in materie quali anatomia, geometria descrittiva e dinamica, oltre che in ingegneria, anche questa volta ha costituito l’humus fertile per un edificio unico nel suo genere, che si avvita verso l’alto, costituito da nove cubi che ruotano l’uno rispetto all’altro intorno a una spina centrale portante. Ogni cubo è formato da cinque piani, per un totale di 45 livelli, destinati a uffici, appartamenti e spazi collettivi.

Virtuosismo strutturale
La struttura ha una fondazione, formata da una prima platea armata da profilati in acciaio che si spingono fino a 15 metri in uno strato di roccia calcarea, fissati tramite iniezioni di cemento. Su questa base è stata realizzata una piattaforma in cemento armato di 30 metri di diametro e 7 metri di spessore: da qui si innalza la struttura portante, costituita da un cilindro in cemento armato, rastremato esternamente, con uno spessore di 2,5 metri alla base e 40 centimetri circa nella parte più alta, mentre internamente ha diametro costante di 10,6 metri. Questo è il cuore dell’edificio, cui le strutture orizzontali si agganciano a sbalzo e che contiene i collegamenti verticali, ascensori e corpi scala, oltre che gli impianti tecnologici di ogni piano. La struttura è stata eretta per blocchi, con un ciclo di lavorazioni che parte dal getto per la formazione del cilindro centrale e continua con la realizzazione del piano intorno, suddiviso in fette come una torta. Le solette a sbalzo sono rinforzate con barre metalliche che collaborano con l’armatura in acciaio del cilindro centrale. Ogni piano è ruotato di circa 1,6 gradi per creare la caratteristica forma ritorta. Alla struttura viene ancorata la facciata, costituita da circa 2.800 pannelli curvi per seguire la torsione, 300 per ogni cubo, per un totale di 2.500 finestre. È risultato complesso, quindi, il lavoro di progettazione dei pannelli in alluminio, che sono stati studiati nei minimi dettagli per ovviare ai problemi di montaggio e sottoposti a una serie di test per risolvere gli eventuali danni causati dal vento, dall’acqua e dalla salsedine.
A collaborare con il cuore strutturale dell’edificio, scaricando parte delle sollecitazioni del cilindro portante, è una specie di spina dorsale, una sinuosa colonna metallica che ruota su se stessa di 90 gradi, fissata tramite steel cigar (tiranti metallici, di cui 20 orizzontali e 18 diagonali) al muro strutturale in corrispondenza degli ultimi due piani di ogni blocco. Anche questo rinforzo in acciaio è trattato con speciali vernici particolarmente resistenti alla corrosione. Il risultato è un edificio stabile, nonostante la forma dinamica, il cui equilibrio è stato testato nella camera del vento presso l’Università del Western Ontario in Canada.

Città verticale
All’interno di questa articolata costruzione le funzioni sono raggruppate in modo da dedicare a uffici i primi due cubi (per un totale di 4.000 m2), mentre i restanti sette sono destinati ad appartamenti (ben 147, dai 45 ai 190 m2), con gli ultimi due piani, panoramici, occupati dalle sale conferenza, meeting, ma anche dalla zona fitness, dalla sauna e da una lavanderia. Gli ambienti interni sono disposti seguendo le nuove concezioni del vivere contemporaneo: spazi ampi e fluidi con le divisioni ridotte al minimo. I piani dedicati a uffici sono organizzati a open space in modo che tutte le postazioni di lavoro possano utilizzare la luce naturale proveniente dalle vetrate, mentre i servizi sono raccolti intorno al nucleo centrale dell’edificio. Anche gli appartamenti hanno un’impostazione piuttosto libera, dovuta in parte alla forma irregolare del piano, e godono di un panorama mozzafiato aperto sullo stretto di Øresund, su Copenhagen e la pianura di Skåne.
Tutto è stato realizzato con particolare riguardo anche alla sicurezza antincendio: l’edificio è dotato di un sistema sprinkler e, nel caso di suo malfunzionamento, l’intera torre è stata suddivisa in comparti e zone che impediscono il rapido propagarsi del fuoco. Dei cinque ascensori ad alta velocità che servono i 54 piani, uno è stato studiato e testato per funzionare anche in caso di emergenza e per questo è stato dotato di una propria centrale di alimentazione e di un sistema di aerazione. Annunciata tra i vincitori del Mipim award a Cannes, la Turning Torso è una costruzione che, come altri progetti di Calatrava, arricchisce di un nuovo segno caratteristico il territorio urbano.

Arch. Aurelia Barone

I NUMERI
190 i metri di altezza
54 i piani
400 i m2 a piano per un totale di 21.600 m2
147 gli appartamenti
5 gli ascensori ad alta velocità
5.100 i m3 di cemento utilizzati per le fondazioni
25.000 i m3 di cemento utilizzati nel complesso
4.400 le tonnellate di acciaio per il ca
820 le tonnellate di acciaio per la struttura metallica esterna
2.800 i pannelli di allumino per la facciata
2.500 le finestre
5.500 i m2 di vetro

I NOMI
Committente Hsb Malmö ek för, Malmö
Progettista Santiago Calatrava, Zurigo/Valencia
Interior designer Samark arkitektur & design, Malmö
Designer della facciata Nicholas Green & Anthony Hunt, Parigi
Ingegnere geotecnico studio Vollenweider, Zurigo
Sondaggi geotecnici Sweco, Malmö
Consulenti per i sistemi antincendio Øresund safety advisor, Malmö